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La Vergine adora Gesù dormiente

attribuito a Andrea ANDREANI

(Mantova 1558 o 59 - 1629)

“La Vergine adora Gesù dormiente”
Incisione originale al chiaroscuro da due legni inchiostrata in light grey, da un dipinto di Francesco Vanni (Siena 1564 – 1610).
Bell'esemplare stampato su di una porzione di sottile carta vergellata recante una filigrana “Fleur de Lys” non esattamente riscontrata nei repertori, rifilato alla linea d'inquadramento con la perdita del tratto superiore, con un reintegro pittorico sul lato sinistro in basso lungo 4 cm circa, con un rinforzo antico su tutta la lunghezza del bordo basso, alcuni minuscoli forellini e spellature ma nel complesso, visto l'alto grado di rarità, in ottimo stato di conservazione.
Al verso sono presenti due timbri di collezione, in ordine cronologico quello in nero (Lugt 1425) si riferisce alla collezione del Rev. J.Burleigh James venduta da Sotheby's in tre vendite nel 1877 per un totale di circa cinquemila fogli, quello in rosso (Lugt 3616) alla collezione di Luciana Simonetti.
Un esemplare come il nostro fa parte delle collezioni di grafica del British Museum.
Nel Luglio del 2020 un esemplare di questa opera inchiostrato in marrone è stato venduto da Christie's Londra nell'asta 18037 Old Masters Prints.
Il dipinto originale, olio su tela di 57 x 40 cm centinato, fu commissionato al Vanni dalla Compagnia di Santa Caterina in Fontebranda a Siena nel Giugno del 1591 insieme ad altre tre tele delle stesse dimensioni rappresentanti S. Caterina in meditazione, l'’Estasi della santa e Cristo in Pietà, per ornare il cataletto della Compagnia, cataletto che fu poi smembrato nel 1766 ed i dipinti collocati nei locali attigui all'oratorio dedicato al Santa dove sono ancora oggi conservati ma non visibili.
Il Vanni incise di sua mano questo stesso soggetto nel 1595 o nel 1598 (la data è presente sull'esemplare nelle collezioni del British Museum ma è stata oggetto di lunghe discussioni) apportando delle varianti alla composizione dipinta: la testa della Vergine è ornata di una aureola supplementare che contiene delle stelle e sullo sfondo in luogo del panneggio si vede un semicerchio di angeli e cherubini ma ciò che è maggiormente evidente è la mancanza del ramo spinoso di rose, simbolo della premonizione del martirio, tenuto in mano dal Bambino dormiente nella tela e mai più apparso nelle successive interpretazioni grafiche.
Il prolifico rapporto di Andrea Andreani con Siena è testimoniato dal numero di soggetti di autori senesi incisi dal mantovano a più riprese durante le sue ripetute permanenze in città, quali in primis il Beccafumi ma anche Alessandro Casolani; fra questi spicca senza dubbio il lavoro di riproduzione del pavimento marmoreo del Duomo, mirabile opera di Domenico Beccafumi, che fu pubblicato nel 1590.




Bibliografia:
Bartsch “Le Peintre-Graveur” Lipsia 1866 vol.XII pag.56 nº11 (Chiaroscuri anonimi).
Bellini “Francesco Vanni: Incidit et Invenit” in “L'Arte a Siena sotto i Medici 1555 – 1609”
Roma 1980 pag.236 – 243 e tav.93.
Ciampolini “Pittori senesi del Seicento” Siena 2010 vol.3 pag.953 e tav.508.
Milesi “Dizionario degli Incisori” Bergamo 1989 pag.50.
Marciari–Boorsch “Francesco Vanni : art in late Renaissance Siena” Yale 2013 cat.13.
Petrucci in “Dizionario Biografico degli Italiani” Roma 1961 vol.3 (Andrea Andreani).
Ragni in “Dizionario Biografico degli Italiani” Roma 2020 vol.98 (Vanni Francesco).Santi “Francesco Vanni 1563 – 1610” in “L'Arte a Siena sotto i Medici 1555 – 1609”Roma 1980 pag.120 – 139 e tav.50a.https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_W-4-121(Andrea Andreani)https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_V-3-31 (Francesco Vanni)Christie's London Sale 18027 Old Masters Prints lot.81.
Misure in mm: 260 x 208 il foglio

venduta/sold